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domenica 8 aprile 2012

Clerks vs Santa Maradona

di Fabio Zoboli
Se il titolo vi ha disorientato circa il contenuto dell’articolo state tranquilli, non è una nuova pellicola horror-fantascientifica alla Alien vs Predator o Alieni&Cowboys (viva la fantasia, tra l’altro..), bensì un confronto tra due film che spesso dalla critica vengono accostati, e non a torto, ma non per questo debbano essere etichettati uno come la copia dell’altro. Quindi oggi si raddoppia, non uno ma ben due film, per non far rimpiangere la mancanza del consueto appuntamento nei giorni scorsi.
È vero, probabilmente sono di parte, perché Santa Maradona (2001) è uno dei miei film preferiti (nel genere della commedia, s’intende), ma non ci trovo tutta questa somiglianza con l’americano Clerks – Commessi (1994). O meglio, entrambe le pellicole condividono l’assenza di una trama vera e propria, basandosi unicamente sull’ilarità dei dialoghi tra i due protagonisti, coinvolti in una serie di circostanze grottesche e surreali ma non così improbabili. Inoltre (e non credo sia una coincidenza) entrambi i registi erano esordienti: da una parte Kevin Smith, che interpreta anche uno dei personaggi secondari ma densi di significato di Clerks, ossia Silent Bob, il quale non parla per tutto il film ma quando lo fa dispensa perle di saggezza; dall’altra Marco Ponti, il quale non è ancora riuscito a consacrarsi, complice lo scarso successo del suo secondo film A/R – Andata e Ritorno, che tra l’altro nel cast ripropone Libero De Rienzo,  coprotagonista in Santa Maradona, che per quest’ultima pellicola ha vinto anche il David di Donatello 2002 come miglior attore non protagonista. E tanto per stare in tema di riconoscimenti, entrambe le opere cinematografiche hanno riscosso successo: Clerks è stato presentato nella Settimana Internazionale della Critica al 47º Festival di Cannes e ha vinto il Premio Mercedes-Benz alla miglior pellicola della sezione; in Santa Maradona invece sono stati premiati il regista e appunto De Rienzo.
Le somiglianze a mio parere si concludono qui. Clerks infatti è un film molto statico (anche perché girato con un budget modestissimo: pare addirittura che Kevin Smith, fumettista oltre che regista, per contribuire al finanziamento abbia dovuto vendere la sua collezione di fumetti, riacquistata solo grazie al successo della pellicola), ambientato quasi esclusivamente nel negozio di alimentari di cui è commesso il 22enne Dante e nella videoteca adiacente affidata all’amico e coetaneo Randall. La storia poi è raccontata interamente in bianco e nero per scelta stilistica, divisa dallo stesso regista in episodi, dando al film ancora di più la parvenza di una raccolta di sketch, alcuni dei quali veramente geniali, anche se conditi da un’abbondante dose di volgarità (per carità, nulla in contrario, ma gran parte delle risate scaturiscono proprio dalla prosaicità del linguaggio e degli argomenti di conversazione). Santa Maradona invece è molto più dinamico: molti dialoghi avvengono nella casa di cui sono coinquilini i protagonisti, squattrinati neolaureati in Lettere, Bart (De Rienzo) e Andrea (Accorsi), ma altre scene sono ambientate nelle sedi degli innumerevoli colloqui di lavoro di Andrea, il cui esito è sempre negativo. E poi nella città in cui vivono i due giovani, una Torino descritta come una noia mortale, “al sabato il giretto in centro e la domenica allo stadio”. Ma se finora aveste pensato che il titolo volesse omaggiare Diego Armando Maradona, vi sareste sbagliati; è il regista stesso, in un’intervista, a svelare il significato:
“In una partita con l’Inghilterra, Maradona segnò di mano e riuscì non solo a farla franca, ma anche a prendersi gioco delle regole dicendo che aveva segnato non la sua mano, ma la mano del Signore. I personaggi del mio film vogliono fare anche loro “goal di mano”, in un certo senso trasgredire le regole. Maradona ha fatto il meglio e il peggio, nella vita. Il titolo è una canzone di Manu Chao che mette in contrasto questo personaggio con la parola “santa”. Io preferisco questi contrasti forti, così sono i miei personaggi, positivi e negativi insieme; li definisco nichilisti ottimisti.”
Omaggio a Manu Chao quindi, ma colonna sonora interamente composta dai Motel Connection, che compaiono anche in una scena del film, con canzone finale dei Subsonica. Invece in Clerks il costo dei diritti delle canzoni utilizzate supera addirittura quello della pellicola stessa! La colonna sonora include canzoni alternative rock, suonate da artisti vari, tra cui Love Among FreaksGirls Against BoysAlice in ChainsJesus LizardBad Religion e Soul Asylum.
Tirando le somme, consiglio la visione di entrambe queste commedie, accomunate dallo stile e dalla capacità di trattare temi inflazionati come la difficoltà dei giovani a dare un senso alla propria vita o le relazioni amorose con un pizzico d’ironia fuori dal comune. Sebbene siano tante le pellicole che si cimentino in questo campo, dopo tutto ottenere un buon risultato non è così scontato; un esempio su tutti?  Generazione Mille Euro, recente (2008), con un cast di giovani emergenti (Alessandro Tiberi,  lo stagista di Boris tanto per intenderci, Francesco Mandelli, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini) , ma a mio parere niente di eccezionale.

VS

4 commenti:

Davide Manzoni ha detto...

Per gli amanti dei film politically incorrect consiglio di vedere il seguito di Clerks(Clerks II) diretto sempre da Kevin Smith.

Fabio Zoboli ha detto...

ma è davvero l'articolo numero 100? ho vinto qualche cosa??

Sara L ha detto...

Hai vinto un bacio da mancio e uno da marza: i nostri redattori più fighi!

Fabio Zoboli ha detto...

siiiiiiiiiiiiiii!!

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