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venerdì 9 novembre 2012

Dossier #1: Tav, un progetto necessario?


Di Marzano Luigi
Cari lettori di "Spogliatevi!", voglio fare qualche premessa. L'argomento che ho deciso di esaminare è sicuramente impervio e colmo di questioni poco chiare nascoste spesso dalla enormemente confusa burocrazia italiana. Ho deciso comunque di mettermi in gioco per chiarire il macigno TAV, che disturba la mente degli italiani dagli anni '90.

Sfiderò la vostra attenzione con un dossier: era impossibile infatti parlare di ogni micro-argomento in un unico articolo. Utilizzerò fonti istituzionali e non ufficiali, ma sempre segnalandone la differenza.

Il buio mediatico mi innervosiva troppo e con l'intenzione di chiarire la mia posizione (o perchè no, cambiarla), ho cominciato a leggere e leggere e leggere (non ho ancora finito) e mi son posto l'obbiettivo di portare questo anche a voi.

Comincerò dal progetto, all'inizio considerato pazzia, ora quasi reale.

Un progetto unitario di trasporto merci esisteva già dal '92, ma l'idea di un percorso simile era stata considerata folle in partenza. Secondo diversi studi francesi infatti sembrava impossibile salvaguardare efficienza e sicurezza di un progetto simile, ed erano state pensate altre soluzioni: una nuova linea passeggeri o una linea di alta capacità esclusivamente merci con un percorso alternativo, oltre al fatto che la pendenza nel tratto Torino Lione era troppa e si doveva passare da "Ambérieux". 
Insomma nel '98 l'idea sembra essere abbandonata, finchè con un abilissimo sfruttamento mediatico dell'allarme seguito all'incidente autostradale nel tunnel del Monte Bianco si arriva a siglare un accordo tra Francia ed Italia nel Gennaio 2001. Forse complice anche un' interpretazione errata di un progetto unitario di sviluppo europeo che permetterebbe di definire la TAV come un'opera persino strategica. 

La Stampa (1998): il premier D'Alema afferma: "La Torino Lione può attendere: precedenza al Gottardo"


Dopo questa doverosa introduzione storica, sufficiente a comprendere che questa nuova rete AV non nasce da una vera necessità, è facile capire qual è stato il vero problema: una carente valutazione economica, ambientale, sociale (la Val Susa è ospite di cantieri per grandi opere da anni) di un progetto che non  ancora capisco come possa aver raccolto di colpo un grandissimo numero di consensi da ogni ala politica. Quando si è cercato di colmare questa mancanza  tramite la collaborazione di esponenti di amministrazioni locali, pareri tecnici di docenti universitari, di illustrazioni della comunità montana, i governi han fatto presto ad etichettare tutti come sovversivi ideologisti contrapposti al progresso. Nessuno ci ha chiesto questo progetto, anche l'UE, che premeva per un "inspessimento" logistico della tratta non lo voleva in questo modo. Nel progetto comunitario infatti si chiedevano opere di implementazione di assi già esistenti, sostenibili ed economiche.
Non c'è da stupirsi: qualcuno cantava "la verità mi fa male lo so " perchè ogni parere diverso da quello istituzionale mette in luce l'inutilità dell'opera, che non diverrà un motore per risolvere la competitività delle nostre aziende come qualcuno si ostina a rivendicare.

I problemi che nessuno ci mostra sono tantissimi:
  • Non è stato reso pubblico un progetto unitario dell'opera ma solo di parti diverse.
  • Non conoscendo la percentuale di finanziamento europeo dell'opera  non si conosce il costo finale che dovranno spartirsi Italia e Francia.
  • Non esiste un bilancio energetico-ambientale ben strutturato con dati e modelli scientifici. 
  • Non tutti sanno che la linea completa ( anche se non si capisce quale dovrebbe essere) si vedrebbe terminata nel 2035. Insomma mica due giorni di scavi.
  • Se si vuole fare i pignoli la quantità di merci in transito è in calo da almeno dieci anni.

Alla luce di questo come si può non dare una centralità fortissima alle comunità locali, alla gente. Come si può andare avanti in nome del progresso quando non si hanno certi elementi di valutazione!

Penso che l'unica cosa chiara dei TG di questi ultimi anni sia questa: la comunità locale non è stata interpellata e da gennaio 2010 nemmeno la comunità montana può più sedersi al tavolo di discussione dell'osservatorio: "La nuova comunità montana, con riferimento alla nuova linea Torino-Lione non si connota con un profilo di sensibilità politico-istituzionale idoneo a rappresentare il pluralismo delle comunità locali presenti sul territorio”. 



Inoltre quello che non ci dicono è che il nostro diritto più importante, la possibilità di rinunciare senza penali o sanzioni ad un progetto europeo (possibilità utilizzata per annullare nel 2011 la AV Lisbona- Madrid). In Francia si sta cambiando idea: è infatti ancora in corso l'inchiesta sull'utilità pubblica del tunnel di base. Come in Italia, sono stati fatti solo scavi di natura geognostica, bisogna pertanto ripensarci.

Si fa in tempo a fermare tutto, ma non si riesce capire che è veramente il caso di farlo, dal momento che mancano analisi dettagliate. I vantaggi che si vanta di ottenere a progetto finito sono irrisori e spesso raggiungibili solo a tratta finita.
L'impatto ambientale c'è, ma è stato sottovalutato esaltando addirittura un bilancio ambientale positivo postumo all'opera. In realtà in valle durante i lavori l'inquinamento sarà insostenibile, anche dal punto di vista acustico. Si sono ipotizzate conseguenze non trascurabili sulla salute degli abitanti limitrofi e ad opera conclusa ALTA VELOCITA' NON VORRA' DIRE SOSTENIBILITA': non sono stati considerati i consumi energetici elevatissimi prodotti quando la linea sarà a regime pieno.
Non voglio tediarvi con altri problemi ambientali (amianto e uranio presenti nella valle e conseguente costo di smaltimento) pertanto vi rimando a questo sito: 100 ragioni contro la TAV in valle di Susa.

Questo progetto non è un gioco, le alternative esistono ma chi le porta avanti è sovversivo. A  molti conviene proseguire per mantenere i propri interessi e cercherò di scrivere anche di quelli (se prima li capisco io!). Questo è il progetto: parleremo della valle, dei movimenti, delle forze dell'ordine e di politica.
Appuntamento per settimana prossima e grazie dell'attenzione!.

Vi invito a sottopormi domande, precisazioni, argomenti che vorreste approfondire, che esaudirò nel prossimo articolo.

Fonti: 
Documento comunità montana : "TAV Torino-Lione, domande e risposte"
100 ragioni contro la TAV in valle di Susa, Brevi considerazioni tecniche sul progetto diAlta Capacità Ferroviaria Torino-Lione  (www.notavtorino.org) 
www.ambientevalsusa.it 

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